mercoledì 11 marzo 2009

Chimmi pigghi, puu culu?

Alcuni/e dei/lle miei/e più affezionati/e e attenti/e lettori/rici sostengono che su questo blog la percentuale di post aventi come argomento, o comunque pretesto, il treno o in generale il vasto settore del trasporto pubblico su ferro sia divenuta negli ultimi tempi un po' troppo elevata. Trattasi di critica accettabile e a prima vista condivisibile: ma ditemi voi come si fa a non scriverne. Il treno, la ferrovia, le Ferrovie (quelle dello Stato, Ferrovie per antonomasia) costituiscono una ricchissima miniera di argomenti per post, quasi a ogni viaggio si potrebbe trovare un nuovo spunto di ispirazione, e se il mio gentile pubblico considerasse che faccio almeno 10 viaggi ogni settimana potrebbe facilmente calcolare il numero di post di argomento ferroviario che in realtà gli vengono risparmiati. Ma a volte proprio non si può.
Per esempio.
Oggi sono salito su una carrozza sottoposta di recente a blandi interventi di restyling. In particolare, le fodere in tessuto dei sedili, sia degli schienali che delle sedute, erano state da poco sostituite con altre belle nuove. E si vedeva. Da ognuna delle due sezioni in tessuto di ogni sedile fuoriusciva infatti una piccola etichetta bianca. Era proprio cucita alla stoffa, un po' come le normali etichette dei vestiti; senonché era rivolta verso l'esterno, in modo tale che tutti i passeggeri ne potessero leggere e apprezzare il contenuto. E qual era il messaggio scrupolosamente apposto su ciascuno di tali cartellini? Era il seguente:

ANTIBATTERICO
ANTIMACCHIA
Ora, a meno che tra il mio fedele e attento pubblico vi sia qualche alto dirigente delle Ferrovie, immagino che voi tutti conosciate i treni, e i treni regionali in particolare, e i loro sedili, e le disgustose condizioni igienico-estetiche in cui versa la maggior parte di essi. E costoro ci mettono delle etichette in cui certificano che quei sedili, pezzati più di mucche olandesi e contenenti un numero di esseri viventi per centimetro quadrato maggiore di quello presente in un ettaro di lussureggiante foresta pluviale, sono invece antibatterici e antimacchia. E lo ripetono in ogni elemento imbottito di ogni sedile, giacché, com'è noto, qualunque cosa ripetuta un numero sufficiente di volte diventa automaticamente vera.
E io non dovrei neanche scriverci un post sopra?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

NO! VOgliamo il torbidoooooo!! Raccontaci delle tue notti da onanista!!! Sono sicuramente più divertenti.

Anonimo ha detto...

Che palle...

Anonimo ha detto...

Hai reso proprio l'idea (da notare...) con il titolo ^-^

Anonimo ha detto...

ancora non ci siamo gilo...

Anonimo ha detto...

Il Gilo si è perso,
si è perso,
e non sa tornare.


Dai Gilo, che qui è primavera! Forza, che vogliamo leggere qualcosa di nuovo.

Alessandro Gilardi ha detto...

Scusate gente, è che la settimana scorsa ero in giro, poi sono tornato e... diciamo che ora non è il momento.
Ma tornerò, non abbiate timore.