mercoledì 6 gennaio 2010

Ho visto un cesso.

Gente, l'ho visto. Esiste. Ne ho le prove. Cioè, le prove no, però insomma fidatevi, l'ho visto, esiste. D'altra parte non potrei mai arrivare a inventarmi una roba del genere se non l'avessero vista questi due occhi qua. Invece l'hanno vista. Vi racconto.
Eravamo in autostrada, stavamo andando in là, a un certo punto appare un autogrill, ci fermiamo, e già che ci sono vado al cesso. L'autogrill nel suo complesso era un comunissimo autogrill di periferia, normale, anzi tendente allo squallido. Niente di particolarmente moderno né artistico, tutt'altro. Ma sapete com'è, talvolta cose o persone a prima vista poco attraenti racchiudono invece inattese meraviglie, che svelano soltanto ai pochi eletti che sono in grado di coglierle. O, per dirla con parole altrui, le cose di ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardare ed ascoltare. O almeno, al cinema a volte è così. Nella vita molto meno. E quello era solo un autogrill, e quello era solo un cesso di un autogrill. E invece no.
Già dall'esterno si intuiva che c'era qualcosa di speciale: un buttafuori che indirizza gli uomini nel cesso degli uomini e le donne nel cesso delle donne (a scanso di errori più o meno intenzionali) e li fa entrare solo quando i relativi cessi sono liberi non si vede spesso. Un cartello che dice qualcosa come "L'uso dei bagni è gratuito", e lo dice anche bello grande, neanche. Ma il meglio era all'interno. Proprio all'interno del cesso strettamente detto.
Il pavimento era costituito da una griglia di acciaio, sotto alla quale si vedeva una lastra di acciaio inclinata che raccoglieva eventuali schizzi vaganti convogliandoli verso un opportuno foro di scarico; in questo modo si impediva alle scarpe degli avventori di venire a contatto con sostanze immonde prodotte dagli utenti precedenti. Ma allora, perché mai farla dentro?, si sarebbe potuto chiedere qualcuno. Ma noi che siamo educati sappiamo che va fatta dentro comunque, perché sì, e quindi lo facciamo, o almeno facciamo del nostro meglio.
L'eterno dilemma della tavoletta del cesso (su o giù) era stato brillantemente risolto mediante un semplice ma geniale meccanismo: un apposito contrappeso faceva sì che la tavoletta stessa si trovasse normalmente in posizione verticale, ovvero alzata, mentre nell'eventualità che qualche utente si fosse dovuto sedere (anche solo per verificare la funzionalità del marchingegno) gli sarebbe bastato abbassarla e tenerla giù col peso del corpo. Al momento di alzarsi dopo aver concluso la propria opera, anche la tavoletta si sarebbe nuovamente alzata con lui.
Infine, proprio come ciliegina sulla torta, non mancava il sensore a infrarossi che azionava automaticamente lo sciacquone nel momento in cui il cliente, alleggerito e soddisfatto, si allontanava.
Il cesso definitivo, gente. E io l'ho visto.

16 commenti:

Lo Jeti ha detto...

Ma gilo.... cioè.... bello il post, scritto benino.... ma tu hai da raccontarci una nottata!!!

E io la so!!! :)
Devi smetterla di bere così, cazzo.

Made in china! ha detto...

WOW Jeti devi laccontalci tutto! :)
ahahahhahaha


GLANDE! :)

Unknown ha detto...

Sai che ho una banconota da € tre del mese di ottobre 1997 con scadenza nel mese di marzo 1998?

Erika ha detto...

Toh... e 'la vogliamo sapere anche noi tutti di cotesta nottata...mica puoi lasciare cosi i tuoi fedelissimi lettori?? I' cche tu pensi di fare?? noi attendiamo...
:)

L'uomo dei ghiacci ha detto...

DAI GILO DAI!!!!
Racconta o fai raccontare!!

LA meni sempre che vorresti collaborazione su questo blog, che ci scrivi solo tu ecc...

Fai scrivere un post a qualcuno che c'era!! Anche perchè tu, pare, non ricordi...

Alessandro Gilardi ha detto...

No.

L'uomo di ghiaccio ha detto...

°__°

Erika ha detto...

A questo punto voto per "l'uomo dei ghiacci"..ha ragione.. qualcuno ci dica cosa sto poro citto ha combinato..oltre che bere tanto... :)

OdioSilentGill ha detto...

La verità è già stata scritta nel post precedente.
Tutto quello che ho scritto è realmente successo, anche se sembra assurdo(austriaco compreso...il rimpianto è non aver stretto la mano al crucco, ma eravamo troppo impegnati a ridere!!).

MaryLo ha detto...

Io mi offro per scrivere dei post :)
Vuoi?

ps. almeno poi se la prenderanno con te :*

Iceman ha detto...

....e non dimenticarti di spiegare come mai ti chiami Silent Gill... ;)

ILGILAUSNNéBUONONEANCHECONGELATOMAALMENOéINOFFENSIVO ha detto...

il fastidio procurato dalla tua persona(soprattutto a capodanno) può essere pari solo alle piaghe d'egitto,mi auguro che tu,lentamente ti spenga,soffrendo atrocemente.

MICHIAMOGILOEDOFASTIDIO ha detto...
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LARADIODISILENTGILL ha detto...

LA RADIO IN SILENT GILL GRATTA QUANDO TI AVVICINI A UNA CHIAZZA DI VOMITO

ColuiCheSièAddentratoNelleNebbie ha detto...
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LARADIODISILENTGILL ha detto...

GRRRRFFFHHHHHHH