lunedì 20 dicembre 2010

Operating Systems of a Certain Level

Già da diverso tempo, come noi tutti ben sappiamo, i nostri cari amici redmondiani (o redmondesi? boh) ci hanno fatto dono di una nuova versione del loro famoso sistema operativo, contraddistinta dal numero 7.
Sulle prime, sarò sincero, l'effettiva utilità di lasciare la via vecchia, passando dal vecchio caro rodatissimo XP a questa nuova diavoleria informatica, mi è rimasta oscura: in fondo, pensavo, tutto quello di cui ho realmente bisogno lo posso già ottenere rimanendo nel sentiero tracciato, non ho alcuna effettiva necessità di spingermi nell'ignoto. Ancora una volta, l'(n+1)-esima per l'esattezza, mi sbagliavo. Il nuovo sistema operativo ha, come si dice, una marcia in più. Mette a disposizione svariate funzionalità aggiuntive, alcune utili altre meno, ma ce n'è una in particolare, basilare, che al vecchio era sconosciuta. Una di quelle cose a cui magari, finché non le si prova per la prima volta, non si pensa neppure, ma delle quali, una volta provate, difficilmente si può fare a meno.
Mi riferisco, ebbene sì, alla possibilità di rinominare con facilità il cestino, potendo così passare

da
a
Si tratta, com'è evidente, di una piccola ma significativa rivoluzione. Di un piccolo ma significativo contributo alla libertà di espressione di ognuno di noi, che di 'sti tempi.
Fino all'altro ieri magari si attribuiva maggiore importanza alla funzione "cestino" in quanto tale piuttosto che all'interfaccia grafica che ne consente l'utilizzo all'utente, il che è in linea di massima condivisibile, sennonché ci sono casi in cui la forma è anche sostanza, e questo è uno. Come capirete, inoltre, qua non si tratta di cambiare una riga di codice nel programmino che vi calcola quanto fa la Panda con un litro: introdurre una nuova funzionalità in un progetto così vasto e strutturato è una questione immensamente più complessa. Non è sufficiente che nella mente di qualcuno scocchi la scintilla (che già non è poco): dal colpo di genio alla realizzazione si deve passare attraverso specifiche funzionali, studi di fattibilità, accurate analisi di costi e benefici, piani di test specifici e chissà cos'altro. Finché, annegato tra milioni di suoi simili, in qualche noiosissima SRS un bel giorno spunta un requisito che recita pressappoco Il CSCI deve permettere all'operatore di rinominare il cestino. Innocuo all'apparenza, persino scritto maluccio, in realtà rappresenta un piccolo grande passo avanti nell'evoluzione delle interfacce utente. Un briciolo di libertà in più, per tutti. Tutti noi. Mica roba da Ubuntu.

1 commento:

Anonimo ha detto...

io l'avrei rinominato... "C'è Fazio"