domenica 27 novembre 2011

Amore e suoi derivati

Nella mensa che frequento abitualmente è possibile trovare ogni giorno una selezione di secondi piatti caldi, preparati con impegno e mestiere da un rispettabilissimo cuoco, al quale, come sapete, proprio su queste pagine ho già avuto modo di esprimere tutto il mio apprezzamento. Ma ci sono, ahimè, persone particolarmente esigenti, o giorni in cui proprio la rispettabilità, il mestiere e l'impegno non sono sufficienti a conferire a quei secondi piatti un aspetto minimamente invitante. In quei giorni, o per quelle persone, è prevista comunque la possibilità di ripiegare su piatti freddi preconfezionati quali mozzarella, affettati, tonno, carne in scatola o, e veniamo al dunque, stracchino.
Ebbene, lo stracchino che è possibile trovare in mensa negli ultimi tempi è quello rappresentato nell'immagine seguente:

Il produttore, come potete agevolmente vedere, sostiene che il suo stracchino è, testualmente, fatto con latte e amore. E se lo dice lui, anzi se lo scrive, e a maggior ragione se dispone la scritta in bella evidenza sul lato principale della confezione anziché nasconderla tra quelle infilate sul retro nella piegatura dell'involucro, non c'è alcuna ragione per dubitare che sia effettivamente così. E, se la presenza del latte in uno stracchino è un fatto tutto sommato abbastanza ovvio (per quanto di 'sti tempi, signora mia), lo stesso non può dirsi per il secondo ingrediente. L'amore.
Ah, l'amore, l'amore... No, non preoccupatevi, non mi metterò qui a parlare d'amore, generazioni di poeti o sedicenti tali ne hanno scritto e ancora ne scriveranno molto meglio di quanto potrei mai aspirare a fare io. Mi permetto solo di ricordare in parole molto povere che la parola amore ha molti significati e che il concetto di amore si esprime in molte forme. C'è l'amore sacro e poi c'è quello per così dire profano. Ma mischiare uno stracchino con il sacro parrebbe una bestemmia, e infatti non è affatto mia intenzione: concentriamoci quindi sulla seconda tipologia.
Qua necessariamente parlo non già per esperienza diretta ma un po' andando per sentito dire e un po' basandomi sulle informazioni documentarie multimediali che ho attinto nel corso degli anni da fonti altamente qualificate. Ebbene, tra le varie cose che ho imparato c'è che l'amore, l'amore "terreno" di cui stiamo trattando, comporta tra l'altro la produzione, come sottoprodotto delle fasi finali della lavorazione, di una sostanza assimilabile per colore e consistenza al latte, con esso (a occhio) facilmente miscibile e utilizzabile, nelle giuste proporzioni, per la produzione di specialità lattiero-casearie a pasta molle delle quali un tipico esempio è, per l'appunto, lo stracchino.
Uno stracchino che diventa uno stracchino con una marcia in più, a quel punto. Perché non contiene solo il latte, non solo il caglio, non solo il sale, ma ha in sé un ingrediente segreto, uno degli ingredienti della vita stessa, il più puro, candido e gustoso frutto dell'amore. Che probabilmente è proprio quello che gli dona quel sapore particolare e irresistibile.
Quel delizioso sapore d'amore.

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