Un post evoluto
Dice: la selezione naturale. L'evoluzione. Tanta roba, no? Le specie, tutte le specie, animali e vegetali, per natura variano e pian piano si evolvono, ovvero migliorano. Caspita, sì, a prima vista è una gran cosa, non c'è dubbio. Guardandola da lontano, a livello di specie. Però poi il casino è che le specie sono formate da individui, lo so persino io che non sono del ramo. E la selezione naturale vuol dire che il leone, se è miope, non vede la gazzella, muore di fame, non si accoppia con la leonessa e non produce leoncini miopi. E mediamente la specie "leone" migliora, alla faccia dell'individuo "leone", il quale probabilmente non ne è felicissimo. Avrebbe preferito campare, lui. Ma nessuno ha chiesto il suo parere.
L'uomo ha inventato, tra le altre cose, gli occhiali (e pure le lenti a contatto). E quindi le probabilità che un uomo miope si riproduca sono praticamente le stesse di uno che ci vede bene. Ma, detta a spanne, se un uomo miope 1 (in una scala da 1 a 10) si accoppia con una donna miope 1 nasceranno bambini miopi 2. Questi si metteranno gli occhiali anche loro, solo un pochino più spessi, e magari si accoppieranno con altri individui miopi 2, producendo bambini miopi 4, e così via. E lo stesso concetto, ovviamente, vale per quasi qualsiasi altra sfiga psicofisica.
Gli individui, presi singolarmente, sono contenti, la specie rimane fregata. O almeno, a un certo punto della storia della razza umana (a occhio, un punto già passato da un pezzo), la selezione naturale finisce. Non finisce la selezione tout court, naturalmente. Se ne introduce una diversa, basata su vestiti e macchine, o a voler essere generosi su simpatia e intelligenza. Ma funzionerà anche questa? Quella naturale era stata testata per milioni di anni su miliardi di individui appartenenti a migliaia di specie diverse. Questa qua, chissà.
E allora cosa vogliamo farci? Niente, evidentemente. Ormai è andata così. Però non va mica bene. Forse.