domenica 7 agosto 2011

Sarebbe da farci un post

Allora, sentite un po' questa storia qua. L'altro giorno ero lì in treno che tornavo dal lavoro, il treno si ferma in una stazione, guardo fuori dal finestrino per capire in che stazione siamo e vedo quanto segue.
Marciapiede del primo binario, sotto la tettoia. Di qua un padre che spinge un passeggino, e nel passeggino il figlio di pochi anni che quel padre evidentemente aveva voluto portare alla stazione a veder passare il treno. Un po' più in là una figlia che spinge una carrozzella, e nella carrozzella l'anziana madre che da quella figlia evidentemente aveva voluto essere portata alla stazione a veder passare il treno. Tutti e quattro rivolti verso il treno, ovvero, inconsapevolmente, verso di me che li stavo a guardare da dietro il finestrino. Penso che sia fin troppo chiara l'antisimmetria della scena. Ma la cosa più interessante erano gli sguardi. Quelli dei due accompagnatori, da cui trapelava l'affetto per il rispettivo accompagnato ma anche, tutto sommato, la noia per uno spettacolo non certo straordinario quale può essere l'arrivo e la ripartenza di uno sgangherato trenino regionale. E soprattutto gli sguardi dei due accompagnati, entrambi rapiti dal misterioso fascino del treno, entrambi sognanti ma di sogni diversi, uno che forse immaginava viaggi impossibili in mondi lontani, resi fantastici dagli echi delle favole a cui credeva ancora, l'altra che probabilmente ricordava viaggi fatti in tempi lontani, resi fantastici dal semplice filtro del tempo.
Insomma, per farla breve, persino io che sono tutto sommato un grezzo, uno zotico, direi quasi un buzzurro, ebbene, persino io mi sono quasi commosso. E ho pensato, sarebbe da farci un post. Solo a esser buoni. È che io non ne sarei mica in grado, di scrivere un post all'altezza, purtroppo. Ci vorrebbe qualcuno che sapesse scrivere ma per davvero, per parlare degnamente di queste cose qua. Però so con certezza che tra i miei lettori non mancano valenti scrittori di animo nobile che se solo volessero saprebbero trarre da questa scenetta un post, per dirla in poesia, coi controcazzi. E allora forza, gente, su: fuori 'sto post.