giovedì 25 giugno 2009

Permettete una riflessione?

Benissimo. Allora, se tanto mi dà tanto, permetterete senz'altro anche una rifrazione. E anche più d'una, già che ci siamo. E allora eccovele qua:

In memoria di un bar onesto. Che, proprio perché era tale, ha chiuso.

venerdì 19 giugno 2009

Il dibattito è aperto

Ma secondo voi, voi che ve ne intendete, voi che avete studiato, voi che siete persone dotate di una cultura non ordinaria, di un gusto sopraffino e di una profondità di analisi invidiabile,

ma secondo voi, dicevo, che cosa avrà voluto dirci l'Artista con questa fotografia? quale messaggio avrà voluto trasmetterci? quale insegnamento avrà voluto indicarci? quale visione del mondo avrà voluto prospettarci? quali emozioni avrà voluto scatenare nel profondo dei nostri animi? quali sentimenti avrà voluto risvegliare nei nostri cuori e/o nelle nostre menti? quali sensazioni avrà desiderato che provassimo, noi con lui, lui con noi?
Ma soprattutto, perché?
Suvvia, stimato uditorio, dite la vostra.
A nome dell'Artista si ringrazia chi ha fornito l'apparecchio, l'opera e l'occasione.

sabato 13 giugno 2009

Tra un batuffolo e l'altro

Peccato che non ho più tempo. Oddio, a essere onesti negli ultimi tempi non è neanche solo questione di tempo. È anche che non ne ho nemmeno quella gran voglia. Cos'è successo? A me niente, è quello il problema. Non direttamente, almeno. Qualcosa di riflesso, niente di più. Niente di male, è vero, ma neanche niente di particolarmente bene. Passa il tempo, ma è tutta tara, tutto imballaggio. Che detta così ha anche un senso, ci sono decine di giorni normali che fanno da imballaggio a pochi giorni speciali sparsi qua è là come granelli di pepe in una balla di cotone (come diceva quello), li preservano e li rendono effettivamente speciali, ma qua la proporzione è andata un po' a puttane, il cotone ha preso brutalmente il sopravvento. E oltretutto, dicevo, tutto 'sto cotone non mi lascia neanche il tempo per scrivere post con dignitosa frequenza su questo sempre valido blog. Insomma, ve ne sarete accorti, ai miei tempi scrivevo decisamente più spesso. Erano sempre le solite cazzate, ovvio, ma almeno non c'era da aspettare una settimana tra una e l'altra. E dire che gli spunti non mancherebbero. Per dire, solo nell'ultima settimana e leggendo le notizie pubblicate su un solo sito, e anche tralasciando le questioni politico-elettorali, si scopre che:

  1. Nel 2048 non ci saranno più pesci, ma solo meduse, alghe e vermi (e quindi conviene fare una bella scorta di scatolette di tonno, fingendo di credere davvero che dentro alle scatolette di tonno ci sia ancora qualcosa di diverso da meduse, alghe eccetera).
  2. Hanno fatto il campionato mondiale dei programmatori, non mi hanno invitato, e così ha vinto un cinese.
  3. Hanno creato un elemento chimico nuovo, e qui bisogna dire che se ne sentiva la mancanza. Han preso un atomo di zinco, uno di piombo, li hanno incollati insieme o roba del genere, e gli è venuto fuori quest'aggeggione qua. Questo ha numero atomico 112, pesa 277 volte più dell'idrogeno, insomma è un bulaccone notevole. E ora devono dargli un nome. Personalmente trovo che "Gilio" gli stia benissimo, e gli dia anche quel tocco di grazia, di finezza, di leggiadria che in tutta onestà mi pare che gli manchi. Per sostenere la candidatura forse potete cliccare qui.
  4. Un tizio ha perso un occhio e allora ha pensato bene di sostituirlo con una telecamera, che trasmette all'esterno quello che vede lui. Così la prossima volta in treno quella che gli si siede di fronte ha la certezza assoluta che lui le sta guardando le tette, e non rimane col dubbio.
  5. Ma soprattutto, dice che nel 2008 c'erano 133 milioni di blog ma solo 7,4 milioni di questi erano stati aggiornati negli ultimi 3 mesi. Insomma, siamo rimasti in pochi, dice. Di conseguenza, ancora una volta sono in minoranza. È passata la moda, dice. Di conseguenza, ancora una volta sono fuori moda. Anche qua niente di nuovo, certo: ci sono abituato. Però in questo caso onestamente non posso dire che l'essere (come direbbe qualcuno) in un sottoinsieme mi dispiaccia. E quindi, come vedete, vado avanti.

sabato 6 giugno 2009

Biglietteria creativa

Perché magari poi uno pensa di aver visto tutto, e invece scopre sempre (quasi sempre) che non è vero.
Gli eventi a sostegno di questa affermazione non mancano. Prendiamo un esempio a caso. Forza, proponete voi. Una cosa qualunque. La prima che vi viene in mente. Non siate timidi. Come? Non ho sentito. Potreste parlare un po' più forte? Come dice quel signore laggiù? I reni? E che ne so io dei reni? Ah, no, mi scusi, ho capito male: i treni. E va bene, come volete, per stavolta parliamo dei treni.
Effettivamente sui treni un minimo d'esperienza ce l'ho, sono diversi anni ormai che li uso, ed è sempre (quasi sempre) un piacere. Eppure riescono ancora a sorprendermi. E non parlo solo dei treni in sé e per sé, del materiale rotabile o delle rotaie, ma anche degli accessori. Tipo i biglietti. I biglietti dei treni. Sapevo che c'erano i biglietti fatti in biglietteria, quelli piccini fatti dalla macchinetta, quelli a fasce chilometriche... Ho scoperto che ci sono anche i biglietti componibili.
Guardate qua:

E anche qua, già che ci siete:

Chiaro il concetto, no? Uno prende un biglietto vuoto, ci scrive "con penna ad inchiostro indelebile" (guai alle Replay, furbastri) partenza e destinazione, calcola la distanza e il conseguente prezzo, incolla di qua e di là gli appositi tagliandi fino al raggiungimento dell'importo prestabilito, li convalida tutti (!) mediante le apposite obliteratrici e, se non ha ancora perso il treno, parte. Altrimenti resta lì a rimirare il puzzle che ha appena finito di comporre, aspettando che trascorrano le 6 ore dalla convalida, grato alla vita di avergli regalato una sorpresa anche oggi.