martedì 31 luglio 2007

Riflessioni velocipediche

Ho ripreso la bici. Una sommaria spolverata, ruote gonfie, un goccio d'olio che non fa mai male, e via. Niente di eccezionale, un giretto fino a Marina di Carrara, un gran premio della montagna sul cavalcavia dell'autostrada e poi tutta pianura, mica il Ventoux.
Però c'è da pedalare.
Massimo rispetto per chi ha inventato la ruota, certo; ma anche il tizio del motore a combustione interna non è mica uno scemo.

venerdì 27 luglio 2007

Meritatamente

Proprio come se qualcuno me l'avesse chiesto, vi informo che da domani sono a tutti gli effetti in ferie. Ma non illudetevi, questo non significa che ho intenzione di interrompere la produzione di post. Quindi, mi raccomando, continuate a far visita con regolarità a questo splendido blog, che non si sa mai. Magari quando meno ve l'aspettate compare la prima frase intelligente. Chi può saperlo.
Perciò siate vigili.
(che comunque è sempre meglio che carabinieri)

Veder lavorare stanca

Nevvero, Fazius?

giovedì 26 luglio 2007

Ora posso dire di aver vissuto.

Ieri sera ho visto la Parietti che baciava Vladimir Luxuria.

mercoledì 25 luglio 2007

Topolin, Topolin, cuoci Topolin!

Per ragioni sulle quali non mi soffermerei neppure nel caso si trattasse di fatti vostri, ieri sera ho mangiato due hamburger a forma di testa di Topolino.
Prima notizia: sono qui a raccontarlo. Non era scontato.
Seconda notizia: non sono affatto a forma di testa di Topolino, per lo meno quando cuociono. Ovvero, le orecchie sono loro, ma quella che dovrebbe essere la faccia non è per niente rotonda. E' ovale, e decisamente allungata. Sicché l'insieme, più che una testa, ricorda una certa altra altra parte del corpo, alla quale spesso la testa stessa viene paragonata ma che è unanimemente ritenuta assai meno nobile. E qui secondo me qualche designer di hamburger si è fatto due risate dopo anni passati a progettare frustranti hamburger circolari. Posso capirlo.
Ma a parte questo, perché mai progettare un hamburger a forma di topo? Voglio dire, già il consumatore medio ha qualche dubbio sulla reale provenienza della carne che triturano in quegli aggeggi, ma se glieli fai a forma di Clarabella, o per lo meno di Paperino, magari si tranquillizza. Ma dargli anche la forma di topo vuol proprio dire andarsela a cercare...
Io questi geni del marketing proprio non li capisco. Per fortuna.

martedì 24 luglio 2007

lunedì 23 luglio 2007

Interrogativi dal mondo

Da City di oggi:

Bogotà - Polizia addestra topi anti-esplosivo
Dopo 3 anni di addestramento, la loro precisione è estrema: quando i topi anti-esplosivo della polizia colombiana si alzano sulle zampe posteriori, al 98% sono vicini a dell'esplosivo.
Tutti i miei complimenti ai poliziotti colombiani, ma quanto sarà mai la vita media di un topo colombiano che ha sniffato tritolo per 3 anni? A occhio la prima volta che si alzano sulle zampe posteriori ci rimangono secchi. Ma probabilmente sbaglio io.

Non ti sforzare, Fazius

Oggi Fazius, in segno di gratitudine per non averlo abbandonato al suo triste destino durante la pausa pranzo, si è degnato di concedermi un brandello di strudel e un biscottino di seconda mano. Bello sforzo.

Diciotto

In questi giorni a Milano hanno consegnato le Pagine gialle. E appena avutele tra le mani, com'è logico, mi sono messo a leggerle avidamente. Giunto a pagina 345, la mia attenzione è stata catturata da quanto segue:

Duomo Di Milano
p. Duomo 18 - (Tav. 26-B3)
02 86 463 456
Ora, che il Duomo avesse un indirizzo me l'aspettavo. C'era anche chi sosteneva che non fosse così, che il Duomo fosse il Duomo e basta, ma mi pareva un privilegio assurdo e insensato. Va bene non pagare una lira di tasse, va bene tutto quanto, ma non avere un indirizzo come tutti no. Anche leggere che il Duomo è in piazza Duomo non è una gran sorpresa.
Ma quel 18.
Lasciamo perdere che, com'è noto, il Duomo ha 5 porte, e supponiamo che ci siano anche i 18A, B, C e D, dimodoché al portone centrale tocca il 18B, che non è il massimo. Ma perché 18?
Nella mia beata ignoranza pensavo che nel mettere i numeri civici a una piazza si cominciasse dalla costruzione più importante, sull'identità della quale, nel caso in questione, non pensavo potessero esserci dubbi - senza nulla togliere al McDonald's di fronte.
E invece, 18.
Certo, rimane il dubbio iniziale: chi decide da che punto si inizia a numerare una piazza? Ma la meravigliosa sensazione di democrazia che per una volta mi assale lo fa passare per un attimo in secondo piano. Solo per un attimo, però.

venerdì 20 luglio 2007

Sintomi del declino della civiltà occidentale

Nel posto dove lavoro hanno da poco sostituito gli erogatori di pezzi di carta per asciugarsi le mani.
Prima c'era un aggeggio con dentro un rotolo di carta da tirare a mano, e con un meccanismo che tagliava il rotolo in parti man mano che si tirava. Ora invece bisogna avvicinare la mano (avvicinare solo!) a un sensore, attivando così un motorino (a batteria) che fa uscire un pezzo di rotolo. Poi lo si strappa.
C'è qualcosa che non va.

Botta di cultura

Ieri ho pensato bene di elevare un minimo il mio livello culturale, e così mi sono messo a guardare Superquark. E in effetti si scoprono delle cose notevolissime. Tipo: c'è gente che si danna per stabilire se la famosa eruzione del Vesuvio è avvenuta a settembre o a novembre. Questa gente confronta le lettere di Plinio, guarda se a Pompei i morti avevano la sciarpa, controlla quanto erano secchi i fichi secchi, studia le iscrizioni sulle monete, insomma questi si sbattono da pazzi per anni. E alla fine concludono che, contrariamente alla versione comunemente accettata, il tutto dev'essere successo a novembre.
Ma c'è un'altra domanda a cui neanche loro sono ancora riusciti a dare risposte convincenti, e che probabilmente richiederà studi ben più lunghi e approfonditi. Tale domanda, com'è logico, è la seguente: Ma chi se ne frega?

Giornata triste

Stamattina ho mangiato l'ultima fetta di colomba.

giovedì 19 luglio 2007

Parliamone.

Le targhette col numero di posti sugli autobus.
Ci sono, sono tra noi, sono su tutti gli autobus, i tram, le metropolitane, gli ascensori (lì poi ci sarebbe da discutere anche del peso, magari un'altra volta), anche qualche treno, probabilmente erano anche sulle carrozze a cavalli, magari persino sulle caravelle. Potrebbe fare eccezione giusto la Mir, ma non si può mai sapere.
Ovunque c'è scritto il numero di posti a sedere e il numero di posti in piedi.
Ora.
Se le mettono tutti un motivo ci sarà. Escludendo connivenze generalizzate con le ditte produttrici, se ne deduce che ci dev'essere qualche legge che le impone. E fin qua nessun problema, leggi strane ce ne sono tante. Ma tutte hanno una ragione, più o meno confessabile.
Ma le targhette col numero di posti a cosa mai dovrebbero servire? Se io utente salgo e leggo che ci sono 196 posti cosa devo fare? Mettiamo che (con qualche difficoltà) conto le zampe, divido per 2, scopro che siamo in 197. Nel frattempo ho timbrato, quindi di scendere non se ne parla. Gettare vecchiette dal finestrino è espressamente proibito. Fare la conta come ai vecchi tempi sarebbe più democratico, ma a questo mondo non tutti accettano la democrazia, e comunque se esce l'autiere potrebbero insorgere complicazioni inattese. E allora? Rimaniamo tutti su, ovvio. In barba alle indicazioni dell'apposita targhetta. Deludendo produttore di targhette e legislatore.
C'è qualcosa che non va.

Domanda di stretta attualità

Ma che caldo porco faceva stanotte?

mercoledì 18 luglio 2007

Cose del mondo

Ad esempio, le scale mobili.
Ci sono gli scalini e poi c'è il nastro di gomma nero a cui reggersi, tipo corrimano; giusto? Ok. Teoricamente scalini e corrimano dovrebbero viaggiare paralleli. Cioè, se uno sale e mette la mano in una certa posizione rispetto al corpo, quando scende la mano dovrebbe trovarsi nella stessa posizione relativa. Invece, dalla mia modesta esperienza nel settore, ho notato che la mano va sempre più veloce. Voglio dire, quando scendi ti ritrovi sempre col braccio più proteso in avanti rispetto a quando sei salito.
Ora, immagino che la tecnologia necessaria per sincronizzare il nastro con gli scalini non manchi. No, non è questo il problema. Anche perché altrimenti ci sarebbe qualche scala mobile in cui il nastro va troppo piano, e invece (personalmente) non ne ho mai trovate.
D'altra parte, se il nastro andasse più piano degli scalini ci si ritroverebbe con la mano che tira all'indietro, che non è piacevole.
Ne deduco che sia una specie di sistema di sicurezza, tipo che il produttore di scale mobili non voglia rischiare che la gente si ribalti di schiena sulle sue scale mobili e quindi, per risolvere il problema tenendo un certo margine di sicurezza, preferisca far andare il nastro nero un po' più veloce dei gradini.
Ma è solo una mia supposizione. Che è sempre meglio di una supposta ma è pur sempre una supposizione.
Avete spiegazioni migliori o ritenete (erroneamente) di avere questioni ben più importanti a cui pensare?

martedì 17 luglio 2007

Dubbio atroce

Ma si scriverà mica Fatius con la t?

Oggi Fazius...

Lo so che siete tutti ansiosi di conoscere le novità del mio rapporto (non più che confidenziale, intendiamoci) col suddetto, quindi è con dolore che vi informo che:
Oggi Fazius mi ha privato di un'ottima sottospecie di involtino apparentemente ripieno di mele e ricoperto di cioccolato e zucchero a velo.
Ah, questo Fazius...

A dar retta alla tv

Ieri sera ho sentito la Marini ripetere che d'estate mette le mutande in freezer. E mi son detto, "se lo fa lei...". E così stamattina ho il pistolino col raffreddore. Il problema è che di quando in quando starnutisce.

lunedì 16 luglio 2007

Oggi Fazius mi ha fatto dono di una crostatina.

All'albicocca.

W Fazius.

Permettete?

Stavo riflettendo su questo post. Siccome so che è dura uscire dal mio splendido blog, ve lo riporto integralmente:

Secondo me non è mica vera quella roba lì della metà della mela, eh? Non è per evitarmi la fatica di una ricerca improba, è proprio che non ci credo. Secondo me non può essere. Mettiamo per esempio. Stai con una che si chiama Adalgisa e che ti piace e che ti fa stare bene perché è paziente e premurosa. Però è un po' troppo possessiva. Con lei da uno a dieci ci stai bene otto.
O magari sei insieme a Veronica, che è molto bella e molto intelligente, però cambia idea di continuo e questo non lo sopporti; in più delle volte sembra ti consideri poco. Per questa ragione con lei da uno a dieci ci stai bene otto.
Oppure sei insieme ad Anna, che ti piace per quel suo modo d'essere così fantasioso e imprevedibile, per l'innata capacità di saperti prendere per il verso giusto. Però non vanno bene alcune cose in lei, come il suo odio aprioristico per il calcio o il malumore troppo frequente. Da uno a dieci ci stai bene otto.
Insomma, per farla breve (aggiungete tutti i casi che la vostra fantasia o esperienza suggeriscono), per quanto non ne sappia un cazzo di queste cose qui, credo fermamente che persone fra loro molto differenti possano andare bene o male per noi nella medesima misura d'intensità.
Bello, eh?
Sottoscrivo in pieno, ma vorrei permettermi di aggiungere qualche nota, conscio di non potermi neanche avvicinare alla profondità e lucidità di analisi dell'Autore. D'altronde mica tutti sono filosofi professionisti.
Secondo il mio modesto avviso, il discorso è corretto ma limitato. Succede così in tutti i casi della vita. Uno ha una roba da 8, sa che non è da 10, ma va bene uguale, tanto sa anche che di 10 pieni in realtà non ne esistono. Di sicuro non esistono 10 costantemente 10, un po' di escursione è fisiologica; e quindi.
Esempi pratici. La mattina fai colazione e quel caffè ti piace 8, su per giù come quell'altro; poi il sapore di quel dentifricio e' da 8, ma non è che spremi tutto il tubetto nel lavandino per cercarne uno da 9; e così via. Ci si accontenta tutto il giorno, tutti i giorni, della roba da 8. A volte anche da 7. E non può essere altrimenti.
Il mondo funziona perché la gente si accontenta, nelle grandi questioni come in quelle piccole. Se no sarebbero sempre tutti a scannarsi. Tipo, che ne so, francesi e tedeschi sono andati avanti a scannarsi per secoli, finché a un certo punto si sono accontentati di arrivare fin dove arrivavano e hanno smesso di scannarsi. Compromessi. Il mondo gira grazie a quelli. Non è bello da dire, il massimalismo fa più fighi, ma la realtà è questa.
Quindi, si diceva: le due metà della mela non esistono, e se anche per caso dovessero esistere oggi non esisterebbero più domani, perché una delle due metà è cresciuta o si è raggrinzita - per tacer del verme. Se ne può cercare una che combaci all'80% (una da 8, insomma) e poi andare di cartavetra e stucco, con calma, un po' per giorno. Ma mica di più.
Credo.

venerdì 13 luglio 2007

Se non ci sentiamo per un po'...

... stavolta è per sempre.
Oggi in mensa c'erano i maccheroni ai frutti di mare. E quelli non lasciano testimoni.

giovedì 12 luglio 2007

Se non ci sentiamo per un po'...

... vuol dire che avevano ragione i miei esimi colleghi.
In effetti le lasagne di oggi non avevano un aspetto proprio esaltante.

De bloghibus

Bella però 'sta cosa del blog. Uno scrive tutto quello che gli viene in mente, e se non gli viene in mente niente copia e incolla qualcosa da qualche altra parte, schiaccia un bottone e il resto del mondo la legge. Fantastico.
Però.
Però mi rimane il dubbio che sia più la gente che scrive che la gente che legge, e che in generale la differenza tra numero di parole lette e numero di parole scritte nel corso della storia dell'umanità stia cominciando ad assottigliarsi. Certo, se diventasse negativa sarebbe una rivoluzione. E una rivoluzione può sempre servire, in generale. E questa è gratis.
Quindi mi permetto di dare il mio modesto contributo alla causa scrivendo questo inutilissimo post.

Ieri invece sono stato io a paccare Fazius.

Hai fatto bene!, direte voi.
E forse per una volta posso darvi ragione.

mercoledì 11 luglio 2007

Stamattina volevo mettere l'accendino nel microonde.

Così, per vedere cosa succede.

Ieri Fazius ha paccato.

E sono cose che non si fanno.
Giusto, ma Fazius chi?, direte.
Beh, lui:

fazius fazia fazium
fazii faziae fazii
fazio faziae fazio
fazium faziam fazium
fazie fazia fazium
fazio fazia fazio

fazii faziae fazia

faziorum faziarum faziorum
faziis faziis faziis
fazios fazias fazia
fazii faziae fazia

faziis faziis faziis

martedì 10 luglio 2007

Terzo post

Ora si suppone che dovrei cominciare a scrivere qualcosa di sensato.

Beh, il secondo post

L'emozione comincia a scemare.

Oh, il primo post!

Che emozione!