giovedì 19 luglio 2007

Parliamone.

Le targhette col numero di posti sugli autobus.
Ci sono, sono tra noi, sono su tutti gli autobus, i tram, le metropolitane, gli ascensori (lì poi ci sarebbe da discutere anche del peso, magari un'altra volta), anche qualche treno, probabilmente erano anche sulle carrozze a cavalli, magari persino sulle caravelle. Potrebbe fare eccezione giusto la Mir, ma non si può mai sapere.
Ovunque c'è scritto il numero di posti a sedere e il numero di posti in piedi.
Ora.
Se le mettono tutti un motivo ci sarà. Escludendo connivenze generalizzate con le ditte produttrici, se ne deduce che ci dev'essere qualche legge che le impone. E fin qua nessun problema, leggi strane ce ne sono tante. Ma tutte hanno una ragione, più o meno confessabile.
Ma le targhette col numero di posti a cosa mai dovrebbero servire? Se io utente salgo e leggo che ci sono 196 posti cosa devo fare? Mettiamo che (con qualche difficoltà) conto le zampe, divido per 2, scopro che siamo in 197. Nel frattempo ho timbrato, quindi di scendere non se ne parla. Gettare vecchiette dal finestrino è espressamente proibito. Fare la conta come ai vecchi tempi sarebbe più democratico, ma a questo mondo non tutti accettano la democrazia, e comunque se esce l'autiere potrebbero insorgere complicazioni inattese. E allora? Rimaniamo tutti su, ovvio. In barba alle indicazioni dell'apposita targhetta. Deludendo produttore di targhette e legislatore.
C'è qualcosa che non va.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

197, a Rimini, sul bus che porta alle discoteche, indica il numero minimo senza cui non si parte. E anche sulla linea di ritorno da San Terenzo a Spezia alla domenica dopo le 16.

Anonimo ha detto...

Che ne dici di lavorare un pò!???

Anonimo ha detto...

in effetti hai ragione! che senso ha mettere quelle targhette? io piuttosto le metterei con su scritto: vietao l'ingresso al gilo e ai cani.....