sabato 20 luglio 2013
martedì 21 maggio 2013
Post socialmente utile
Giusto oggi, alla stazione, sul primo binario, appiccicato al plexiglas della bacheca con gli orari delle partenze, in un angolino, piccino piccino, ho trovato questo annuncio qua:
E quindi, come si dice in questi casi, care amiche lettrici sentimentalmente libere, telefonate telefonate telefonate! (se vi va)
martedì 16 aprile 2013
Edizione straordinaria
Interrompiamo brevemente (ma brevemente, eh) il silenzio di questi ultimi mesi per comunicarvi quanto appreso stamattina sul treno origliando la conversazione tra la tipa seduta dall'altra parte del corridoio e i più vicini tra i suoi compagni di viaggio.
Ebbene, stando a quanto se ne è appreso questa tizia qualche giorno fa se n'è andata in vacanza col marito in un agriturismo non so dove. Appena arrivati gli hanno dato una camera sul retro, che guardava sul cortile con gli animali, appunto, da cortile. Dopo la prima notte però li hanno dovuti far spostare in un'altra stanza, e questo perché il di lei marito russava talmente forte che disturbava gli animali. Il cavallo, in particolare.
Questi i fatti. Ora le opinioni.
No, niente, mi pare evidente che si tratta di una balla: via, su, non può essere vero. E però proprio qui sta il punto. Per quale motivo mai, mi chiedevo, una rispettabile signora senza alcun apparente segno particolare dovrebbe inventarsi una storiella del genere, salire sul treno e renderne partecipi gli altri viaggiatori e i lettori dei loro blog? Quale intima perversione la può avere spinta? Boh. Gente strana. Lucchesi.
lunedì 11 febbraio 2013
mercoledì 30 gennaio 2013
Noi che
E però, per tutti gli anni che sono passati da allora, che non sono pochi, questo gioco è rimasto chiuso nella sua scatola, nell'armadio mio e di chissà quanti altri, senza che nessuno - diciamolo - gli desse mai quella gran importanza. Monopoli, Risiko, Scarabeo, altri erano i giochi che hanno fatto storia. Questo era rimasto lì, ai margini, con onestà ma senza grosse speranze di poter mai rubare la scena ai veri protagonisti.
Poi invece un bel giorno, non molto tempo fa, qualcuno, magari durante qualche trasloco, se l'è trovato per le mani, ci ha tolto alla bell'e meglio le sue due dita di polvere da sopra, e gli ha regalato, come si dice, una seconda giovinezza. Probabilmente senza crederci troppo nemmeno lui, all'inizio. E invece, chissà come, è andata che d'un tratto il mondo intero si è scoperto appassionato estimatore di un giochino che fino ad allora aveva relegato senza grosse remore in un polveroso angolino della cantina e della propria passata esistenza ludica. Tutti giù a cercar parole come se non avessero aspettato altro, come se non avessero mai smesso da quel lontano 1979, come se non se ne potesse fare a meno, come se non ci fosse un domani.
Boh. Sarà stato troppo avanti per quei tempi, quel gioco - ma a guardare quel coperchio così marroncino non sembra. Sarà che è cambiato il mezzo, e il mezzo conta. Saranno magie del social media marketing o come si chiama. Sarà stata, è molto più probabile, solo una grandissima botta di culo. Tant'è. A volte a qualcuno va così. Tutti giù a frugare negli armadi, ora.
venerdì 18 gennaio 2013
Brutte notizie
Chiude Stefan.
E mi dispiace, sinceramente. E non solo, com'è ovvio, per chi ci lavorava. Penso che perda qualcosa un po' tutta la collettività, che perda un pezzo non secondario un po' tutto il tessuto socioeconomico sarzanese. Mi stava simpatico, Stefan. Certo, ovvio, non era Gerardo, quello (quello dei tempi d'oro) resta un fenomeno unico e credo irripetibile, però anche questo, per quanto assai più simile a uno qualunque dei tanti inutili negozi che affollano le nostre varianti, spesso qualche chicca la regalava. Non tanto nel reparto vestiario, ancor meno nel settore calzature: era soprattutto la zona belinate varie a offrire di volta in volta non pochi spunti di interesse. E di conseguenza, quando capitavo da quelle parti per caso o per necessità, non di rado vi facevo volentieri tappa. In effetti, in coscienza, credo che nessuno possa affermare che non ho fatto nulla per scongiurarne la chiusura. Evidentemente quanto fatturato grazie a me non è stato sufficiente, ma resto convinto che se tutti mi avessero imitato adesso quel negozio se la passerebbe molto meglio.
Peccato.
Lo ricordo così. Anzi che niente.
domenica 6 gennaio 2013
Via,
Anche per quest'anno bene o male è andata.