Biglietteria creativa
Perché magari poi uno pensa di aver visto tutto, e invece scopre sempre (quasi sempre) che non è vero.
Gli eventi a sostegno di questa affermazione non mancano. Prendiamo un esempio a caso. Forza, proponete voi. Una cosa qualunque. La prima che vi viene in mente. Non siate timidi. Come? Non ho sentito. Potreste parlare un po' più forte? Come dice quel signore laggiù? I reni? E che ne so io dei reni? Ah, no, mi scusi, ho capito male: i treni. E va bene, come volete, per stavolta parliamo dei treni.
Effettivamente sui treni un minimo d'esperienza ce l'ho, sono diversi anni ormai che li uso, ed è sempre (quasi sempre) un piacere. Eppure riescono ancora a sorprendermi. E non parlo solo dei treni in sé e per sé, del materiale rotabile o delle rotaie, ma anche degli accessori. Tipo i biglietti. I biglietti dei treni. Sapevo che c'erano i biglietti fatti in biglietteria, quelli piccini fatti dalla macchinetta, quelli a fasce chilometriche... Ho scoperto che ci sono anche i biglietti componibili.
Guardate qua:

E anche qua, già che ci siete:

Chiaro il concetto, no? Uno prende un biglietto vuoto, ci scrive "con penna ad inchiostro indelebile" (guai alle Replay, furbastri) partenza e destinazione, calcola la distanza e il conseguente prezzo, incolla di qua e di là gli appositi tagliandi fino al raggiungimento dell'importo prestabilito, li convalida tutti (!) mediante le apposite obliteratrici e, se non ha ancora perso il treno, parte. Altrimenti resta lì a rimirare il puzzle che ha appena finito di comporre, aspettando che trascorrano le 6 ore dalla convalida, grato alla vita di avergli regalato una sorpresa anche oggi.
Gli eventi a sostegno di questa affermazione non mancano. Prendiamo un esempio a caso. Forza, proponete voi. Una cosa qualunque. La prima che vi viene in mente. Non siate timidi. Come? Non ho sentito. Potreste parlare un po' più forte? Come dice quel signore laggiù? I reni? E che ne so io dei reni? Ah, no, mi scusi, ho capito male: i treni. E va bene, come volete, per stavolta parliamo dei treni.
Effettivamente sui treni un minimo d'esperienza ce l'ho, sono diversi anni ormai che li uso, ed è sempre (quasi sempre) un piacere. Eppure riescono ancora a sorprendermi. E non parlo solo dei treni in sé e per sé, del materiale rotabile o delle rotaie, ma anche degli accessori. Tipo i biglietti. I biglietti dei treni. Sapevo che c'erano i biglietti fatti in biglietteria, quelli piccini fatti dalla macchinetta, quelli a fasce chilometriche... Ho scoperto che ci sono anche i biglietti componibili.
Guardate qua:

E anche qua, già che ci siete:

Chiaro il concetto, no? Uno prende un biglietto vuoto, ci scrive "con penna ad inchiostro indelebile" (guai alle Replay, furbastri) partenza e destinazione, calcola la distanza e il conseguente prezzo, incolla di qua e di là gli appositi tagliandi fino al raggiungimento dell'importo prestabilito, li convalida tutti (!) mediante le apposite obliteratrici e, se non ha ancora perso il treno, parte. Altrimenti resta lì a rimirare il puzzle che ha appena finito di comporre, aspettando che trascorrano le 6 ore dalla convalida, grato alla vita di avergli regalato una sorpresa anche oggi.
3 commenti:
Gran bel post Gilo!!!!!!!!
Cavolo Gilo, con te le ferrovie non hanno davvero più segreti. Un po' come ascoltare Piero Angela che ti spiega la fisica. Senti, ma i suddetti biglietti (e adesivi) si possono acquistare in una qualunque tabaccheria/sportello o ci sono centri specializzati? E se a uno salta fuori una cifra che non può essere composta con i soli spazi disponibili come fa?
PS: mitica l'introduzione, stai quasi facendomi rivalutare i post sui treni.
... ma il CV alle ferrovie lo hai mai mandato?
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