mercoledì 22 agosto 2007

Segnal'etica

Naturalmente, fuori da ogni supermercato c'è un'insegna immensa col nome del supermercato. Ci si meraviglierebbe se non ci fosse. Ma anche fuori da ogni negozietto di periferia c'è un'insegnetta. Ogni luogo dove si presume che qualcuno possa aver bisogno di entrare ha una scritta che lo identifica. Persino i carabinieri arrivano a scrivere "Carabinieri" davanti alla caserma, figuratevi.
Solo nelle stazioni non c'è un cartello che dica "Stazione".
Certo, in genere le stazioni sono fatte a forma di stazione, e si riconoscono. Ma mettiamo che uno arriva da qualche Paese in cui le stazioni magari esistono ma hanno un'altra forma. Quello come fa a sapere che quell'affare lì è proprio una stazione?
In certe stazioni, invece, fuori c'è il nome della stazione. Bella forza. Se uno, per esempio, è a Parma, fuori dalla stazione legge "Parma". Informazione per lo più superflua, giacché egli si trova già a Parma. Per quello che ne sa lui, quell'edificio potrebbe essere il comune di Parma, o il tribunale di Parma, o la casa chiusa di Parma, o qualunque altra cosa.
Eppure basterebbe tanto poco. Se non si ha voglia di contare le stazioni e ordinare un congruo numero di cartelli tutti uguali (spuntando probabilmente un notevole sconto) si potrebbe prendere il primo imbecille che si fa beccare a scarabocchiare un treno e mandarlo, per punizione, a scrivere "Stazzione" con la bomboletta fuori dalle stazioni. Certo, è tanto stupido che lo scriverebbe con due zeta. Ma anzi che niente.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutto molto chiaro. Se è vero che il poeta è colui che mostra a tutti le cose che c'erano anche prima, ma che nessuno aveva notato, oltre che poter dire che il poeta è un buontempone, possiamo pure riferirci a te come nostro sommo vate(r)! (Secondo me i buontemponi hanno capito tutto, ma non ditelo troppo che qualcuno deve anche lavorare)

Anonimo ha detto...

un post cosi superluo e senza senso non l'avevo mai visto..