venerdì 3 gennaio 2014

Non-troppo-grandi speranze

Accadde che verso la metà di marzo dell'anno appena trascorso, trovandomi lì sul marciapiede del primo binario, rimasi incuriosito da quel vaso di foggia inconsueta, e soprattutto da quella piantina così minuscola (che razza di piantina? e chi lo sa, so riconoscere a malapena un pino) e da quel sostegno così smisurato; e così li fotografai:

Pensai di scriverci sopra un post, che avrebbe necessariamente ironizzato su quella sproporzione, e sulle sproporzionata fiducia che l'ignoto pollice verde che l'aveva creata doveva aver riposto nella capacità della sua piantina di crescere sana e robusta in un ambiente ostile come può essere il marciapiede del primo binario. Titolo, naturalmente, Grandi speranze.
Poi, un po' che non avevo altro che il titolo, un po' che il blog già allora era in stato di abbandono (o non si era notato?), mi limitai a pubblicare foto e didascalia su un social network che invece, come dicono i giovani, va per la maggiore. Ricevetti 3 pollici in su e la cosa finì lì.
Finì lì finché, giusto pochi giorni or sono, mi ritrovai sullo stesso marciapiede dello stesso primo binario, nei pressi dello stesso vaso. E la rividi. Lì per lì non la riconobbi, e ne avevo le mie buone ragioni; ma poi osservai meglio e, cacchio, sì, era lei, non poteva essere che lei. Il binario era quello, il marciapiede era quello, il vaso era quello, il sostegno era quello, mica poteva essere un'altra proprio la pianta.
E fui lieto di rivederla, e di rivederla in forma così smagliante. E fui soprattutto lieto di essermi risparmiato, per una volta, dell'ironia facile e spesa male. Mi limitai dunque, dopo una superficiale riflessione sulla forza della vita che ti trascinerà con sé e via dicendo, a fare qualche passo indietro (ma senza oltrepassare la linea gialla, eh) e a fotografarla nuovamente:
Qualora venissi a conoscenza di ulteriori sviluppi, vi terrò informati. Sempre che invece non arrivi prima lei lì da voi.

1 commento:

Bongio ha detto...

Grande Gilo! A parte congratularmi per la pazienza e la lungimiranza dimostrate, devo dire che mi piace molto il senso del post, la metafora che ci sta sotto. Fra l'altro, da quello che posso notare, non solo la pianta è arrivata alla sommità del bastone, ma addirittura la ha superata, rendendo necessaria l'aggiunta di una prolunga!


A occhio, se la curiosità ti può solleticare, direi che si tratta di un gelsomino. E' una pianticella molto graziosa che produce piccoli fiori profumatissimi (in estate o in inverno a seconda del tipo). Se ci capiti quando è in fioritura, te ne accorgi anche se sei dall'altra parte della stazione.


A presto, ciao!