venerdì 28 maggio 2010

Quelli che il treno - VI

Quelli che a un certo momento del viaggio estraggono dalla borsa un flacone di quel famoso gel igienizzante, sterminatore di batteri di ogni ordine e grado, nemico giurato di qualunque forma di vita visibile e invisibile, insomma avete capito, proprio quello. Lo estraggono fieri e se ne versano in mano un'abbondante quantità, e poi se lo sfregano tra le mani compiacendosi del loro immacolato lindore, guardando con sprezzante sufficienza e una buona dose di ribrezzo te che nel seggiolino di fianco consenti a intere colonie batteriche (ohibò) di proliferare indisturbate sulle tue sudice manacce; e continuano a spalmare mentre quella puzza di igiene-senza-se-e-senza-ma si spande per la carrozza raggiungendoti insieme al pensiero che sì, per forza, prima o poi dovrà venir fuori che, spalma oggi spalma domani, quel portentoso gel sterilizzatore non stermina solo gli incolpevoli batteri ma anche le mani dell'utente e magari non solo quelle ma l'utente tutto, perché se ti fermi un attimo a pensarci è logico che spalmarsi addosso una sostanza così letale senza minimamente risciacquare ma anzi facendola assorbire ben bene non può che far male. Ma perché fermarsi? Perché pensarci? Non è ancora venuto fuori ufficialmente, no? E quindi avanti, possono ancora fregarsene le mani e non solo quelle. Contenti loro.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ti vedo un pò acido ed "incazzato" per piccole cose...
Non approvo in pieno quest'ultima serie "Quelli che il treno" eccezion fatta per il secodo, dove ti appoggio completamente!!