SFP
Nei giorni scorsi, per motivi personali (ovvero miei), sono stato a fare un giretto all'estero. Mica tanto lontano, eh, ma comunque in un Paese nettamente, palesemente, indiscutibilmente più evoluto del nostro, giacché, a differenza del nostro, ha l'onore di ospitare non uno ma svariati punti vendita di una celebre catena di fast food specializzata in pollo fritto. Ché si fa presto a dire pollo fritto: quelli friggono pollo in maniera a dir poco sublime. E, appunto, avendone la possibilità, diciamo che in questi giorni ho fatto del pollo fritto la mia principale fonte di alimentazione. Con gusto. Eppure, pensavo tra un'aletta piccante e l'altra, in fondo non è che pollo. E il pollo non è certo il mio cibo preferito. Il pollo, di suo, è carne bianca, delicata, morbida, magra, non particolarmente saporita; va bene giusto all'asilo e in ospedale, di suo; eppure quel pollo, il pollo fritto come lo friggono in quel posto lì, mi piace, e anche tanto, e come a me piace a un sacco di altra gente, a giudicare dall'affollamento di quei locali. Ma il problema è, di base, rimane pollo. Ovvero, l'idea è buona ma si può fare di meglio. Si può ideare e creare una catena concorrente che sfrutti i concetti di base di quella già affermata ma che proponga cibi addirittura più appetitosi, e che quindi possa ottenere senza difficoltà un successo ancora maggiore. Sentite qua l'idea:
Per il logo avevo pensato, anche in questo caso, di non inventare niente di nuovo ma di migliorare l'esistente. Anche la nostra catena, quindi, avrà nel simbolo una foto dell'ideatore, fondatore, padrone, presidente e capo supremo, ovvero, per farla breve, mia.
Il dominio sfp.it è già registrato, ma per averlo dovrebbe essere sufficiente offrire ai legittimi proprietari un buono omaggio per qualche quintale di porco fritto. Problema risolto.
Mancano solo i capitali. Eppure, capite bene, con un business del genere i ritorni sarebbero quasi assicurati.
Forza quindi, gente: investite.
2 commenti:
Beh.. per completare il parallelismo con il tuo ispiratore ora basta che:
1) ti inventi e custodisci con gelosa segretezza la ricetta di una qualche salsina insaporente, non importa se potenzialmente tossica
2) millanti di essere colonnello... vabbe' facciamo ammiraglio visto il tuo attuale datore di lavoro (se e' sempre quello)
3) cominci a parlare un dialetto incomprensibile (ma sentito Hayden del motomondiale, che incidentalmente e' del Kentucky... ?! )
Appoggio l'iniziativa :-D
Ahahah!! Mitico Gilo che in tempo di crisi riesce a dare una scossa all'economia. Tutti a mangiare il porco del Gilo, dunque! (il doppio senso non è voluto, ma è uscito così, sicché lo lascio). Alla prossima.
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