domenica 18 dicembre 2011

Piccoli piaceri del pendolare


Ho fatto un viaggio in treno, l'altro giorno. E fin qua niente di strano, ne faccio due quasi tutti i giorni feriali. Ma quello dell'altro giorno era speciale. Ero seduto vicino al finestrino, il finestrino aveva il vetro doppio, ma qualcosa si era rotto, e nell'intercapedine tra i due vetri era entrata acqua piovana. E quando il treno accelerava l'acqua si inclinava all'indietro, e quando frenava si inclinava in avanti. E quando il treno arrivava in una stazione e si bloccava del tutto, l'acqua che si era spostata in avanti tornava indietro di colpo, facendo le ondine e sollevando del particolato biancastro in sospensione sulla cui natura magari è il caso di sorvolare ma che produceva un effetto palla-con-la-neve assolutamente degno di nota. Insomma, non so se l'ho descritto granché bene ma era un vero spettacolo, credetemi. Quel finestrino rotto ha dato un senso a un viaggio altrimenti noioso e sostanzialmente inutile, a un viaggio che poteva essere uguale a migliaia di altri viaggi e che invece è stato speciale.
E sicché, niente, pensavo che questa cosa qua andrebbe replicata. In ogni carrozza (per cominciare, in ogni carrozza di prima classe) bisognerebbe installare almeno un finestrino con dell'acqua nell'intercapedine tra i due vetri. Così sì che il viaggio sarebbe un vero piacere. E chi darebbe importanza alla puntualità o alla pulizia o a simili bazzecole avendo uno spettacolo del genere da ammirare? Bisognerebbe solo risolvere il problema di coloro i quali, giustamente, quando il treno è ben lanciato tirerebbero il freno di emergenza apposta per gustarsi lo tsunami nel finestrino, ma poi chi mai sceglierebbe ancora altri mezzi di trasporto?
Perché basta così poco, a volte.

1 commento:

signorinafantasia ha detto...

e vorresti farci credere che un pendolare assiduo ed esperto come te fino ad ora non se n'era mai accorto?!