giovedì 18 settembre 2008

Mimesi ferroviaria

L'altra mattina invece sul mio treno è salito un soldato. Uno dell'esercito, proprio. Non so che grado avesse, in tutta la simbologia delle stellette e delle mostrine non ci ho mai capito un tubo (e questo non è mai stato tra i motivi che mi hanno fatto perdere il sonno), ma che fosse un soldato era palese, si vedeva da qua a laggiù in fondo: aveva la mimetica...
Ehi, un momento. Ripeto.
Si vedeva che era un soldato, e lo si vedeva chiaramente, da un'estremità all'altra della carrozza, perché aveva la mimetica.
Qualcosa non va.
Io non so come si sarebbe ambientato quel soldato nella giungla o nella tundra o nella pineta di Migliarino, ma su quel treno quella mimetica non funzionava affatto. Il tipo non si mimetizzava neanche un po', anzi, ve l'ho detto, lo si sarebbe riconosciuto a chilometri.
Urgono provvedimenti.
Ne suggerisco due, alternativi e complementari:

  1. Si forniscono ai soldati, o almeno a quelli che usufruiscono del treno, delle divise prodotte con la stessa stoffa che ricopre i sedili del treno stesso. Aumenterebbe il bagaglio e il tempo necessario alla vestizione, ma l'effetto sarebbe garantito e la flessibilità massimizzata.
  2. Si installano in ogni carrozza, accanto ai posti riservati a mutilati e invalidi eccetera, dei seggiolini appositi per i militari, ricoperti della stessa stoffa con cui sono prodotte le mimetiche. Metodo assai meno flessibile ma più pratico.
Di sicuro, ne converrete, così non si può andare avanti.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ma un post intelligente MAI? :D Scherzo su. Ciao

Alessandro Gilardi ha detto...

Post intelligenti?
Più facile che mi sposo...

Prince ha detto...

servirebbe una mimetica diversa per eurostar, regionali, intercity... troppi soldi :-)

Anonimo ha detto...

Ma il tuo cervello quando smetterà di mimetizzarsi ????