domenica 17 ottobre 2010

Post doppiozero

Detta così forse può anche sembrare una cazzata, e probabilmente la è per davvero. D'altronde non sarebbe la prima, e spero neanche l'ultima. Ma tant'è. Prendete il pane. Un pezzo di pane qualunque. Pane comune. Ecco. Uno dice pane e pensa alla roba più semplice del mondo. E in effetti non è complicatissimo, come concetto almeno. Farina, acqua, lievito, se possibile un pizzico di sale, e basta. Fondamentalmente, farina.
Già. La farina.
Ma la farina in natura non esiste mica, sapete. Non è che si trovano le piante di farina, in natura. Eh no. E questo vuol dire che qualcuno ha dovuto inventarla, la farina, e capire a cosa serve, che non è mica facile. Vuol dire che qualcuno un bel giorno tanto tanto tempo fa si è trovato di fronte a un campo di grano maturo, e probabilmente costui aveva anche fame, ché erano altri tempi, quelli; e però il nostro eroe ha resistito all'umana tentazione di sgranocchiarsi il grano così com'era, e anche a quella di bollirlo, condirlo sommariamente e inghiottirlo a cucchiaiate. No, questo nostro ignoto antenato ha raccolto quel grano e l'ha lasciato seccare, tra lo scetticismo degli altri affamati componenti della sua tribù. Poi l'ha tritato, ricavandone una polvere biancastra assai poco invitante, circondato con ogni probabilità dagli insulti di tutta la tribù di cui sopra, che si vedeva privata di una fonte di cibo certa in cambio di una strana polverina buona neanche da sniffare. Poi gli è venuto in mente di aggiungere acqua e mescolare, ed è venuta fuori una poltiglia inguardabile, appiccicaticcia, schifosa, e gli insulti si sono trasformati in schiaffoni. Poi, ormai considerato all'unanimità un malato di mente, quella poltiglia l'ha infilata nel forno così com'era, senza lievito, e gli è venuto un mattone bruciacchiato dalla consistenza granitica col quale è stato pesantemente percosso. Infine, a un passo dall'essere impalato sulla pubblica piazza, chissà come gli è venuta l'illuminazione, ha aggiunto il lievito (ma dove l'avrà trovato? cioè: se non esisteva il pane a cosa serviva il lievito? boh) e gli è venuta una roba buona come il pane, e così ha iniziato a venderlo e si vendeva come il pane, e gli è andata bene. Diciamo pane al pane: avrà fatto i soldi, ma se li è meritati. Ha trovato pane per i propri denti, partiva svantaggiato non potendo neanche mangiare pane e volpe, eppure ha reso pan per focaccia ai suoi detrattori sfornando un'invenzione mica da poco.
Onore a questo tizio qua.
Nella prossima puntata: il vino. (ovvero: prendere l'uva, che è buona e fa bene, e pestarla coi piedi; poi prendere il succo d'uva, che non è malaccio e non fa male, e lasciarlo lì a macerare; eccetera)

3 commenti:

Un singaporese ha detto...

.. per finirla tutta dovresti fare la storia del lievito..

un'amica o pseudo tale, meglio conoscente ha detto...

Gilardi hai rotto con sti discorsi!!!! Non ne possiamo più!!!!!!! Hai rischiato ieri sera, in cucina...attento!!! ;)

asintoto ha detto...

sono queste "cazzate" a renderci un pochino più saporita la vita (non di solo pane...), a noi fortunati che sappiamo che esiste questo sito qua.
ché il ricercare il perchè delle cose - specie le cose più ovvie - e anche lo "stravolgerle" in forma leggera e ironica - che forse fa parte della ricerca stessa -, è una delle cose più belle e meno cazzone che ci siano.