venerdì 22 ottobre 2010

Welcome on board

Sono soddisfatto. Stasera, per la prima volta, ho visto fare una multa su un treno. Una multa vera, intendo. Anzi, di più: due multe in un colpo solo. Ottanta eurini tondi tondi che, dalle tasche di due profittatori sprovvisti di valido titolo di viaggio regolarmente convalidato mediante l'apposita obliteratrice prima della salita a bordo, vanno a rimpinguare le fameliche casse delle nostre care Ferrovie. Perché di treni - lo sapete - ne ho presi, e neanche pochi, e di gente sprovvista di valido titolo di viaggio eccetera ne ho vista, ma di multe così, finora, neanche l'ombra. Al massimo ho visto chiedere i 5 euro di regolarizzazione a bordo, ho visto cercare di convincere a scendere alla stazione successiva o poco di più; solo che, capite, quei due di oggi erano giapponesi. E i giapponesi, si sa, son personcine precise, disciplinate, ligie al dovere, e benestanti. E quindi è giusto che paghino. Gli italiani sono brava gente, in fondo tra loro sono tutti amici, ci si vuol bene, ci si viene incontro, la prossima volta lo faccia il biglietto mi raccomando, sì sì non si preoccupi dotto', scusasse assai, e chi ha avuto ha avuto. Gli africani hanno il grosso difetto di essere grossi, quindi il controllore, che non è né fesso né eroe bensì controllore, o passa oltre con indifferenza o al più ordina con voce stentorea di scendere e poi passa comunque oltre. C'è poi da dire che chiedere 40 euro agli extracomunitari, in genere, oltre che rischioso è inutile. Chiedere i documenti, non ne parliamo. Quindi conviene limitare le pretese e tentare di mettere in cascina almeno quelli del biglietto non fatto. I giapponesi sono una felice eccezione. Sono piccolini, tranquilli, timidi, obbedienti, ignorano usi e costumi locali (compresi, fortunatamente, l'obbligo di obliterare e l'abitudine di affermare senza vergogna che tutte le obliteratrici del mondo erano guaste), pagano senza fare storie: avercene. E bene ha fatto il nostro amico a spremergli quegli 80 euro. Forti coi deboli, e avanti. Certo, il suo meticoloso rigore non è stato applicato con altrettanto zelo al rispetto della tabella di marcia, sicché ho perso la coincidenza. Però la giustizia ha trionfato, per una volta. Sì, sono soddisfatto. Quasi.

Nessun commento: