sabato 9 giugno 2012

Marileneide


Sì, beh, palesemente
non viene dal Tirolo,
e, no, non ha neppure
l'accento romagnolo;

le sue corde vocali
non son di un usignolo,
lo sento bene quando
mi dedica un assolo;

il suo vocabolario
appare preso a nolo,
più che da una regina,
da un rude boscaiolo.

Ma questi son dettagli
sui quali io sorvolo,
poiché su di me espleta
l'effetto del tritolo.

Da quelle labbra sgorgano
litri di vetriolo,
ma ciò che io ci vedo
è un fiore col bocciolo.

Mi ammalia come fata
di un gran gioco di ruolo,
e poi, con uno sguardo,
mi fa crollare al suolo.

Mi fa lo stesso effetto
del fuoco su un ghiacciolo:
al suo cospetto fondo,
mi sciolgo e in terra colo.

Par che sbuchi da un quadro
d'autore macchiaiolo,
capolavoro vero,
soggetto campagnolo.

Pare fatta di marmo
o di polistirolo,
invece è tutta carne,
son proteine solo.

Fa sangue più di un silos
ricolmo di barolo:
vino fatto con l'uva,
altro che metanolo.

Sotto la scorza dura,
a guisa d'un raviolo
è piena di dolcezza,
qual crema in un cannolo.

Essendo tutta panna
darà colesterolo,
ma con lo stare a dieta
certo non mi consolo.

Lei mi rifiuta ed io
non sono un donnaiolo,
sicché non sarò mai
padre d'un suo figliolo;

ma m'accontenterei
di farle da bracciolo,
o di sfiorar quel viso
essendo un tovagliolo.

Vorrei, se coglie fiori,
essere un bel giaggiolo;
se invece va per funghi,
un grande prataiolo.

Se pigna il cuor suo fosse,
esser vorrei pinolo;
qualora fosse hamburger,
farei il cetriolo.

Vederla mi fa andare
fuori come un poggiolo,
mi fa lo stesso effetto
di un tino di nebbiolo.

Per questo e molto altro
impavido m'immolo.
Col rischio che mi faccia
un cul com'un paiolo,

che mi percuota forte
a colpi di mazzuolo,
che dove il sol non batte
mi pianti un grosso piolo,

che mi trapassi il cuore
usando un punteruolo
e poi mi seppellisca
laggiù nel sottosuolo,

o che per farlo deleghi
un qualche mariuolo,
o, come canta quello,
persino un bombarolo,

- da lei qualunque cosa
io prenderei al volo:
con gioia prenderei
da lei anche il vaiolo -

magari inutilmente,
ma senza colpa o dolo,
io devo urlarlo al mondo:
io stimo la Maiolo.

9 commenti:

il Gilo ha detto...

Con la quale l'Autore si dissocia nettamente da quanto appena pubblicato, nega con fermezza che vi sia contenuto un qualsivoglia riferimento autobiografico e anzi ricorda a chi fingesse di non saperlo che ogni riferimento a fatti o persone realmente eccetera è da ritenersi assolutissimamente casuale e frutto di licenza poetica di un certo livello.

Anonimo ha detto...

Poco da dire....nel bene o nel male ti sei superato.
Spelendida

Anonimo ha detto...

giù il cappello...

Anonimo ha detto...

Complimenti!!!
Peccato che tu sia fuori tempo...potevi giocartela meglio!
[Il sempre valido compagno di viaggio]

sgnorinafantasia ha detto...

fa niente se non chi sia questa maiolo, è bellissima lo stesso!

Bongio ha detto...

La "stima" secondo Gilo. Ovvero uno spaccato di poesia contemporanea. Sorprende più che altro come tu sia riuscito a trovare così tante parole che rimassero con Maiolo e a incastrarle tutte nel contesto. Niente da dire, gran bel colpo Gilo!

avvelenato ha detto...

Assolutamente perfetta. Non so come mai tu abbia messo crollare anziché cadere, che viene anche più facile, ma è un componimento fatto con tantissima scuola e dabbenaggine.

Veramente una cosa tosta, granderrimo!

Anonimo ha detto...

Gilo che dire...potrei risentirmi per il gergo da boscaiolo e il quadro campagnolo, ma preferisco soffermarmi sulla stima e ringraziarti per questo componimento....a mio modo, anche io ti stimo!

Il Capo dei bei tempi...

Distico ha detto...

Ventitre quartine in rima non baciata
a tratti elementare a tratti ricercata
Se la si legge tutta d'un fiato
l'effetto, forse, è quello desiderato