domenica 28 ottobre 2007

Unhappy hour

Stanotte è tornata l'ora solare. Non è la prima volta, succede ogni anno da un po' di anni, e probabilmente succederà ancora. Ogni volta che cambia l'ora, i telegiornali dedicano all'evento il loro bel servizio. Parlano degli effetti positivi e negativi della questione, intervistano l'Esperto, eccetera. Non dev'essere facile trovare qualcosa di diverso da dire ogni volta. Eppure, stranamente, non ho mai sentito nessuno che parlasse del vero, principale problema dell'ora legale: L'ora legale limita la nostra libertà di parola.
Certo.
Per ben due giorni all'anno non si può rispondere "L'ora di ieri a quest'ora" a chi ci chiede che ore sono.
Non sembra, ma due giorni all'anno sono quasi lo 0,55% del nostro tempo. Si sono fatte rivoluzioni per molto meno. Pensiamoci.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Esiste, per chi prende l'aereo spesso, la sindrome da jet-lag, ovvero il malessere legato al cambiamento di fuso orario.

Il problema è che questa sindrome se la possono permettere in pochi, principalmente ricchi e commessi viaggiatori.

Ebbene lo stato a deciso di riequilibrare questa iniquità sociale permettendo a tutti di provare la sensazione di un bel malessere da jet-lag.

Ci aspettavamo che, come al solito, qualcuno cercasse di mettere in discussione una riforma per malsana affezione all'abitudine ma come si può notare che il risultato è garantito e la spesa a carico dei contribuenti nulla.

Anonimo ha detto...

Ahaha, gran bel post, proprio divertente. Beh, per quei due giorni potresti sforzarti e dire "L'ora di domani a quest'ora". Non è poi una gran fatica no?

Anonimo ha detto...

Sì, l'autore del primo commento non può che essere il Signor Ministro. Solo lui avrebbe potuto scrivere "ha" senz'acca. O forse no?

Anonimo ha detto...

Per fare riferimento ad una cosa già esistita e quindi riscontrabile, non puoi effettivamente sapere se i nostri politici impazziti decideranno domani di spostare l'ora in avanti di 4 o indietro di 5, potresti dire l'ora di ieri in Romania a quest'ora. In questo modo assumeresti quell'aria da "il quesito della Susy" (settimana enigmistica ndr.) che ti potrebbe rendere interessante all'interlocutore, se ne trovi uno pazzo ad esempio :-).

Anonimo ha detto...

Grande Sarza... Stupisci sempre con le tue cazzate di eccellenza!
Ma dico seriamente, che cazzo l'hai fatto a fare l'ingegnere? Dovevi fare il giornalista, il critico, lo scrittore.. pensaci, sei sempre in tempo a cambiare... (anche sponda)

Anonimo ha detto...

LOL

e bellissimo anche il commento di bartezzaghi! :lol:

Anonimo ha detto...

Verò è ben, Gilardi!
La libertà di parola è ormai cosi risicata che paradossalmente non si è più liberi di parlarne.
Non tanto per veto imposto, bensì per ingannevole consuetidine di poter liberemante parlare di tutto.
In realtà viviamo in un sistema talmente autoreferenziato in cui siamo liberi di parlare di ciò che si vuole che si debba parlare.
Chi lo decide?
Ai posteri l'ardua sentenza.