mercoledì 20 gennaio 2010

Malelingue

Tra le tante, troppe cose che nella vita, volere o no, uno non può scegliersi, c'è senz'altro la lingua. Uno nasce e piano piano impara a parlare e poi a leggere e poi a scrivere (sempre in quest'ordine: sarà un caso?) nella lingua dei genitori, che poi generalmente coincide con quella parlata dalla gente lì intorno. E questo perché qualunque linguaggio serve proprio a quello, a codificare le idee in un formato che consenta di capire gli altri lì intorno e farsi capire dagli altri lì intorno, pur con tutti i ben noti limiti del caso. Se ognuno s'inventasse una sua lingua sarebbe un casino, Babele insegna e Pisa, per quanto provi a smentire sostenendo che, lingua o no, se ha da venire storta viene storta, non ci riesce.
Però non è mica sempre stato così. Oggi le lingue sono praticamente stabili, sì, d'accordo, qualche parola nasce, qualcun'altra muore, ma il grosso rimane, c'era e ci sarà. Ma all'inizio no. All'inizio c'era qualche suono gutturale disarticolato, che poi, evolvendosi in maniera diversa alle diverse latitudini (e longitudini), si è sviluppato in miliardi di modi diversi, come sappiamo. Ma il punto è che la storia di questa evoluzione l'hanno fatta le persone. Gli uomini e le donne. Loro, piano piano, sono passati da "gu, ko, ba", a "sole, cuore, amore". Ma ai loro tempi erano liberi. E allora, mi chiedo, chi mai gliel'avrà fatto fare di inventarsi certe lingue? Cioè, basta sfogliare un catalogo dell'Ikea o sentir parlare un extracomunitario al cellulare (e lì ogni volta mi meraviglio di come gli algoritmi di elaborazione numerica dei segnali in uso nei moderni sistemi radiomobili riescano a codificare e decodificare quella roba) e non si può fare a meno di notare come certe lingue, con tutto il rispetto, siano oggettivamente brutte. Cacofoniche, consonantiche, barbariche. Cioè, io capisco chi poco per volta, in generazioni e generazioni, ha generato il francese, il romeno, il sardo, il brasiliano, l'inglese, perfino il giapponese: meno capisco il sadomasochismo di chi poco per volta, in generazioni e generazioni, si è messo d'impegno e ha prodotto il finlandese, il ceco, il turco, il carrarino, ma anche già il tedesco con quelle parole infinite. Hanno fatto del male a loro stessi e a tutti i loro posteri, senza motivo. Eppure.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

GILO LEVA LA MODERAZIONE!!!

Anonimo ha detto...

AH L'hAI LEVATA! OTTIMO! :D